Ridurre, riutilizzare, riciclare: le 3 R che migliorano la gestione dei rifiuti

Il principio delle 3 R aiuta a gestire in modo più responsabile e sostenibile i rifiuti, alleggerendo la pressione sulle discariche, diminuendo il consumo dell’energia, l’inquinamento e il consumo di risorse. La gestione dei rifiuti diventa così più efficiente, riducendo l’impatto ambientale. La regola è semplice: 

  • Riduci la quantità di rifiuti che produci 
  • Riutilizza gli oggetti il ​​più possibile prima di sostituirli 
  • Ricicla gli oggetti ove possibile 

Da dove arrivano le 3 R della gestione dei rifiuti? 

Esiste un ampio dibattito sulle origini delle 3 R, ma si concorda nel ritenere che risalga agli Stati Uniti degli anni ’70. Durante la guerra del Vietnam, crebbe negli americani la consapevolezza ambientale riguardo all’inquinamento atmosferico, alla qualità dell’acqua e alla gestione dei rifiuti. Al 22 aprile 1970 risale la prima Giornata della Terra, in seguito al successo della quale venne costituita l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (EPA). Nel 1976 il Congresso approvò infine il Resource Conservation and Recovery Act, che è l’atto di creazione della filosofia delle 3R: Reduce, Reuse, Recycle. 

Cosa sono le 3 R? 

Le 3R sono una parte importante della gerarchia dei rifiuti e aiutano a migliorare il processo della loro di gestione. Questo principio preserva infatti le risorse naturali, diminuisce lo spazio occupato dai rifiuti nelle discariche e permette di risparmiare l’energia dedicata al loro trattamento. L’enfasi è posta sulla riduzione della produzione di rifiuti, grazie all’aumento delle pratiche di riutilizzo e riciclo. 

Ridurre 

Ridurre la produzione di rifiuti è il modo migliore per migliorarne la gestione: meno usi, meno sprechi. Ciò significa che la consapevolezza deve iniziare dal momento in cui acquistiamo un oggetto. È importante comprare meno e meglio, evitare l’usa e getta, limitare l’acquisto di imballaggi e scegliere gli oggetti durevoli e che, nei loro campi, rispettano le regole dell’ecodesign. Ciò significa che devono essere sostenibili lungo tutto il loro ciclo di vita, dalla scelta delle materie prime con cui sono costruiti alla loro lavorazione al trasporto all’utilizzo al fine vita. 

Riutilizzare 

Il riutilizzo sta diventando sempre più popolare ora che i progetti di upcycling e artigianato fai-da-te sono ampiamente promossi dappertutto. L’acquisto di nuovi prodotti può infatti in molti casi essere sostituito dal riutilizzo di oggetti già presenti in casa, che magari non più utilizzati per uno scopo ma, essendo in buone condizioni, possono servire a un altro. Riutilizzare significa anche scegliere il vintage ove possibile, per evitare di alimentare la domanda di nuovi prodotti e contemporaneamente dare nuova vita a quelli vecchi, che altrimenti finirebbero in discarica. 

Riciclare 

Il riciclaggio è il processo di rigenerazione di un prodotto, che subisce trasformazioni su diversi livelli a seconda del prodotto e della necessità per poter essere reimmesso nel mercato. Nella maggior parte dei casi si trasforma in una “materia prima seconda”, che può essere utilizzata per produrre un nuovo oggetto senza che sia necessario estrarre nuovamente una risorsa vergine.  

Il riciclo è anche l’ultimo step del ciclo di vita di un prodotto sostenibile o il primo step del ciclo di vita del nuovo prodotto, a seconda delle prospettive. Per far sì che ciò possa verificarsi, gli oggetti devono essere già prodotti nell’ottica del loro riciclo.