Comunità solari: le sorelle maggiori delle CER

La transizione energetica può essere alimentata anche dal basso grazie alla costituzione di comunità energetiche tra cittadini, aziende e PM. Ma le ormai celebri CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) non sono l’unica forma esistente. Prima di loro, esistevano già le comunità solari.

Cosa sono le comunità solari?

Le comunità solari costituiscono un tipo di associazione tra cittadini (almeno due consumer e un prosumer) dedicata all’autoconsumo collettivo di energia fotovoltaica. In altre parole, consentono a chi ha installato un impianto fotovoltaico sul proprio tetto di fare rete con altri soggetti condividendo l’elettricità prodotta. Perché le CS possano funzionare hanno bisogno di piattaforme tecnologiche di scambio che raccolgono dati grazie agli smart meter, monitorano la produzione, lo scambio e il consumo.

Chi possiede un impianto fotovoltaico può perciò condividere l’energia prodotta in eccesso, mettendola a disposizione di chi ne ha bisogno. Tutti i consumatori ne beneficiano e diventano protagonisti del settore e della transizione energetica, contribuendo decarbonizzazione ma anche al miglioramento della sicurezza energetica e della convenienza economica.

Come si accede a una comunità solare?

I “cittadini solari”, cioè cittadini che fanno parte di CS, sono oltre 2600. Per unirsi a loro, entrando a far parte di una Comunità Solare, bisogna:

  • associarsi al Centro per le Comunità Solari come consumer o prosumer
  • compilare la richiesta per entrare nella piattaforma di scambio e accedervi
  • calcolare i consumi effettivi e fare un bilancio energetico preventivo
  • ricevere gli strumenti per cominciare a scambiare l’energia prodotta dal proprio impianto solare fotovoltaico

Per farlo è obbligatorio avere uno smart meter, cioè un contatore intelligente di nuova generazione, e una connessione wifi attiva in casa. Smart meter e wifi sono indispensabili perché permettono di raccogliere dati e di trasmetterli in cloud alla piattaforma che tiene i conti di produzione e consumi.

Quali sono le differenze tra comunità solari e CER?

Le CS e le CER hanno perciò entrambe l’obiettivo di stimolare la transizione energetica dal basso, sono basate sulla produzione e condivisione di energia rinnovabile e rendono i cittadini protagonisti. Ecco invece le differenze tra le due tipologie:

  • nelle CS gli impianti sono solo fotovoltaici, nelle CER basta che producano energia rinnovabile di qualunque tipo
  • nelle CER i membri possono essere di varia natura, nelle CS i membri sono soltanto cittadini
  • alle CS possono accedere anche impianti pre 2020, nelle CER solo post 2020
  • le CS non hanno statuto obbligatorio, le CER sì

Le CS sono quindi una versione semplificata delle CER, ma entrambi i modelli contribuiscono entrambi alla transizione energetica e, in presenza di tutti i requisiti, possono essere create anche contemporaneamente dagli stessi soggetti.