Il settore immobiliare e delle costruzioni sta cambiando rapidamente in vista del raggiungimento di una piena sostenibilità, non solo ambientale, ma anche sociale ed economica. Gli edifici del futuro hanno un impatto ambientale nullo, sono inclusivi, tutelano la salute dei loro abitanti, consumano poca energia, principalmente rinnovabile, e abbattono perciò anche i costi delle utenze. Ma chi guiderà il settore verso il suo futuro sostenibile? L’amministratore immobiliare, sempre più simile a un building manager.
Chi è l’amministratore di condominio oggi?
Più aumenta la consapevolezza della centralità dell’edilizia nella lotta al cambiamento climatico, nell’adozione di uno stile di vita sostenibile e in generale nel garantire il benessere delle persone, più assumono importanza i professionisti che la amministrano. Mentre in ambito aziendale esistono già figure specializzate di facility e property manager, la figura dell’amministratore di condominio sta iniziando oggi a sperimentare un’evoluzione della sua professionalità.
Per funzionare correttamente e in modo sostenibile oggi l’edilizia ha bisogno della convergenza di tante professionalità diverse, che intervengono a vari livelli della gestione e della manutenzione degli stabili: dai tecnici degli impianti ai muratori, dagli addetti alle pulizie ai consulenti per l’energia, dai legali agli esperti di building automation. L’amministratore di condominio non è naturalmente tenuto ad assumere i loro ruoli, ma deve sviluppare competenze in tutti questi ambiti per poter coordinare la squadra di specialisti, guidando gli stabili amministrati nella transizione digitale e sostenibile.
Amministrare un condominio oggi significa perciò avere una grande responsabilità nei confronti dei suoi abitanti, ma anche di tutta la comunità. Responsabilità cui tenere fede investendo in una formazione continua, indispensabile date le continue trasformazioni del settore, e incentrata in particolare sulle nuove tecnologie e sulla sostenibilità del costruito.
L’era del building manager
L’amministratore immobiliare 2.0 è perciò a tutti gli effetti un building manager. Oltre alla gestione ordinaria degli stabili, che già comprende aspetti tecnici, burocratici, legali e finanziari, nonché relazionali, l’amministratore assume una funzione analoga a quella del facility manager in ambito aziendale. Sviluppa cioè una vision precisa di cosa l’edificio amministrato debba diventare e, con l’aiuto di strumenti digitali appositi e della consulenza di specialisti, lo realizza affrontando tutte le problematiche ordinarie e straordinarie.
Per farlo deve naturalmente avere anche doti di leadership, oltre che una forte etica professionale, per coordinare i professionisti coinvolti e soprattutto per relazionarsi con i condòmini. Dovrà in particolare guidare questi ultimi nelle scelte, sensibilizzandoli a proposito delle azioni necessarie da intraprendere nell’ottica della twin transition digitale e sostenibile, che a fronte di un investimento iniziale procureranno vantaggi a lungo termine su tutti i fronti.