Esistono zone in cui costruire, ristrutturare o manutenere non è così semplice e immediato: sono le aree o gli immobili sottoposti e vincoli e tutela, in cui l’esecuzione di opere edili richiede un’autorizzazione paesaggistica. La città di Roma e i suoi dintorni presentano diverse aree di questo genere e lo Studio Marzoni è pronto a offrire consulenze sul processo di produzione e inoltro della documentazione necessaria.
Cos’è l’autorizzazione paesaggistica?
Regolata dall’art. 146 del D.Lgs 42/2004 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, l’autorizzazione paesaggistica consiste in un procedimento amministrativo di autorizzazione relativo ad alcuni specifici casi e che si aggiunge ad altre pratiche, come il Permesso di Costruire. È necessaria per qualunque opera edile che possa avere un impatto su un paesaggio urbano o naturale vincolato e da tutelare. Ha perciò l’obiettivo di preservare il patrimonio culturale e ambientale da uno sviluppo incontrollato dell’edilizia, che altrimenti rischierebbe di snaturare l’identità di un luogo, di danneggiarlo dal punto di vista estetico o concreto.
Alcuni interventi – indicati nel DPR 31/2017, Allegato A e Allegato B – sono dispensati dalla necessità dell’autorizzazione, ma si tratta esclusivamente di opere lievi, che non alterano in alcun modo l’aspetto del paesaggio.
Come si ottiene?
L’autorizzazione paesaggistica regolamenta le procedure di costruzione, ristrutturazione e manutenzione e deve essere formulata su misura per ogni singolo caso. Per ottenerla bisogna perciò presentare una richiesta alla Regione o all’ente delegato per la raccolta delle pratiche, che a sua volta inoltrerà la richiesta alla Soprintendenza. Gli enti in genere delegati dalla Regione sono Comuni o Unioni di Comuni, Province, Parchi Regionali o Comunità Montane.
In sede di richiesta è necessario specificare la tipologia di intervento che si desidera effettuare: la Soprintendenza deciderà se è compatibile con le istanze di tutela dell’area vincolata interessata dalla costruzione, dal punto di vista ambientale, architettonico, storico o culturale. Esistono due tipologie di autorizzazione paesaggistica e di conseguenza due iter di richiesta: l’autorizzazione paesaggistica ordinaria e quella semplificata.
Autorizzazione paesaggistica ordinaria
Nel procedimento ordinario si presenta un’istanza comprensiva di tutta la documentazione e di una relazione paesaggistica redatta da un tecnico. Sulla base di quanto consegnato, l’Ente preposto può chiedere integrazioni prima di inviare tutto alla Soprintendenza, entro e non oltre 40 giorni. La Soprintendenza ha poi 45 giorni per dare un parere. Se positivo, tocca all’Amministrazione competente il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica entro 20 giorni.
Autorizzazione paesaggistica semplificata
Nel procedimento semplificato, dedicato a interventi di lieve entità, è richiesta una relazione più semplice, che include l’attestazione del tecnico della conformità del progetto alla normativa vigente. Le tempistiche sono più brevi: l’ente invia la documentazione alla Soprintendenza, che ha 25 giorni per esprimere un parere. Il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica spetta sempre all’Amministrazione competente.