Ristrutturare gli edifici obsoleti aiuta a completare la transizione energetica del costruito.
Un rapporto prodotto quest’anno dal World Economic Forum ha scoperto che efficientare dal punto di vista energetico gli edifici significa ridurre la domanda globale di energia del 12%. È un dato che dimostra l’ampia risonanza degli interventi di riqualificazione promossi e incentivati dall’Unione Europea.
Quanto e come consuma l’edilizia?
Il rapporto Transforming Energy Demand esamina nello specifico la potenzialità del risparmio energetico garantito dai tre settori più energivori, cioè industria, trasporti ed edilizia. Il terzetto rappresenta il 94% della domanda energetica globale, ma gli edifici hanno il maggiore potenziale di risparmio energetico a fronte di interventi mirati.
Per l’anno 2022 l’edilizia è stata responsabile di oltre il 30% dei consumi energetici mondiali. Nello specifico sono il riscaldamento e il raffrescamento a incidere (circa il 50% dei consumi dell’edilizia), seguiti dall’illuminazione (circa il 20%) e dal funzionamento dei dispositivi installati negli edifici (circa il 20%). In questo quadro, l’edilizia avrebbe la possibilità di ridurre l’intensità energetica del 38%, che corrisponde a una riduzione della domanda globale di energia del 12%.
Per raggiungere questo risultato è naturalmente fondamentale riqualificare gli edifici già esistenti. Il parco edilizio attualmente esistente è infatti in gran parte sorto quando le istanze ambientali ed energetiche non rappresentavano delle priorità. E allo stesso modo il 75% degli edifici che nel 2050 saranno ancora in piedi esistono già oggi. Ciò significa che bisogna accelerare il lento ammodernamento che si sta verificando.
Interventi per la transizione energetica del costruito
L’ammodernamento e la riqualificazione edilizi dipendono da diversi aspetti, che devono essere oggetto di interventi specifici, alcuni riguardanti la quotidianità degli abitanti, altri invece lavori che intervengono sulla struttura o sugli impianti:
- chiusura delle stanze e degli spazi non utilizzati
- spegnimento delle risorse non utilizzate (dispositivi, impianti, apparecchi)
- riparazioni e ammodernamenti strutturali
- digitalizzazione della gestione degli edifici
- sostituzione di dispositivi obsoleti e installazione di apparecchi efficienti, elettrici e domotici
- installazione di illuminazione a LED
- utilizzo di materiali ecologici e miglioramento della circolarità dell’edificio
Gli ostacoli al retrofitting
L’ammodernamento degli edifici è però ostacolato a diversi livelli, in particolare a causa del costo connesso agli interventi, che ricade per la maggior parte sui proprietari degli edifici o, nel caso dei condomini, sui condomini. Per incentivare il retrofitting, il WEF propone le seguenti misure:
- finanziamento dell’efficientamento energetico senza interessi, rimborsando i costi tramite le bollette
- sviluppo di modelli in ottica “energy-as-a-service”, che eliminano i costi iniziali, consentono ai fornitori e ai clienti di energia di condividere i benefici
- cooperazione con le pubbliche amministrazioni, gli istituti di ricerca e le università per fornire esperti nel settore del retrofitting
- avvio di collaborazioni con le industrie della regione per garantire forniture di materiali e servizi di riciclo necessari durante le ristrutturazioni
- sviluppo di protocolli di certificazione dell’efficienza energetica del costruito, come LEED e GBC