Negli ultimi anni, il dibattito sull’energia si è intensificato, spingendo sempre più verso modelli di produzione e consumo sostenibili. Tra le soluzioni più promettenti emerge l’autoconsumo solare collettivo, un sistema che permette di condividere l’energia prodotta localmente da impianti fotovoltaici, riducendo la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale. Questa innovazione, insieme alle comunità energetiche rinnovabili, segna un passo decisivo verso l’autosufficienza energetica.
Cos’è l’autoconsumo solare?
L’autoconsumo solare si riferisce all’utilizzo diretto dell’energia prodotta da pannelli fotovoltaici installati su edifici residenziali, commerciali o industriali. Tradizionalmente, chi installa un impianto fotovoltaico consuma l’energia prodotta per il proprio fabbisogno e immette l’eventuale surplus nella rete elettrica, ottenendo una remunerazione attraverso incentivi o tariffe agevolate. Oggi, grazie ai progressi tecnologici e normativi, l’autoconsumo può anche essere condiviso tra più utenti, creando un modello più efficiente e conveniente. Questo significa che un gruppo di persone, come condomini o aziende vicine, può beneficiare della stessa produzione energetica, ottimizzando i costi e riducendo gli sprechi.
L’energia quindi non viene più prodotta solo da grandi centrali, ma anche direttamente dai consumatori, che diventano “prosumer” (produttori + consumatori) e condividono responsabilità e benefici con il vicinato.
Il ruolo delle Comunità Energetiche Rinnovabili
Le comunità energetiche rinnovabili (CER) rappresentano un’evoluzione e una modalità di sfruttamento condiviso dell’autoconsumo solare. Queste aggregazioni di cittadini, imprese ed enti locali investono in impianti di produzione energetica rinnovabile per condividere i benefici dell’energia generata. Le CER permettono di:
- ridurre i costi dell’energia grazie alla condivisione dell’elettricità prodotta
- migliorare la stabilità della rete elettrica locale
- diminuire le emissioni di CO₂
- favorire la transizione energetica decentralizzata, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili
- generare benefici economici e sociali per le comunità coinvolte
- diminuire la vulnerabilità alle fluttuazioni dei prezzi dell’energia sul mercato globale
- ridurre delle perdite dovute al trasporto di energia su lunghe distanze
Grazie a normative sempre più favorevoli, come le direttive europee che incentivano la produzione e l’uso di energia locale, le CER si stanno rapidamente diffondendo in diversi Paesi. In Italia sono 168 nel 2024.
Il futuro dell’energia è condiviso
L’autoconsumo solare collettivo e le comunità energetiche rappresentano quindi verosimilmente il futuro dell’energia sostenibile. Grazie a un modello decentralizzato, si favorisce infatti un approccio più equo ed efficiente nella gestione delle risorse energetiche. Con il continuo sviluppo delle tecnologie di accumulo e la crescente digitalizzazione della rete elettrica, il potenziale di queste soluzioni è destinato ad aumentare.
L’autoconsumo, soprattutto se condiviso, è quindi incentivato a livello europeo e nazionale. In Italia, ad esempio, il nuovo decreto attuativo sulle CER prevede tariffe incentivanti per l’energia condivisa fino a 110 €/MWh, oltre all’accesso a un contributo a fondo perduto del 40% dal PNRR per impianti fotovoltaici fino a 200 kW nei comuni sotto i 5.000 abitanti.